ll primo tentativo di far nascere una associazione su base volontaria si attua a Milano negli anni Venti. Vittorio Formentano è un giovane medico che opera presso lo Studio Ematologico di Via Moscova 18.
Nel corso della sua attività professionale si è trovato in situazioni difficili, ma un giorno si trova ad assistere una giovane partoriente che ha bisogno di sangue per una forte emorragia. La ricerca non dà risultati: nessuno tra parenti o datori (colui che dà, che offre) a pagamento è in grado di aiutarla, e la donna perde la vita. Un fatto che impressiona il giovane medico: com’è possibile, si chiede, che si possa morire di emorragia quando milioni di persone sane potrebbero intervenire in tempo per evitarlo?
La generosità di Formentano lo spinge a creare, per la prima volta, un gruppo organizzato di donatori volontari, al fine di reperire con tempestività il donatore, effettuare per tempo i controlli preventivi sulla sua salute e garantire la gratuità della donazione. Nel settembre del 1926 il medico milanese lancia, dalle pagine di un quotidiano del pomeriggio, un appello per la costituzione di un gruppo di donatori. Tra i tanti che leggono, soltanto 17 si presentano in Via Moscova e approvano la sua proposta, sottoponendosi subito agli esami di rito. Pochi ma entusiasti. Formentano li invita ad attendere una prossima chiamata.